27 gennaio: Giornata della Memoria


Ai docenti e agli studenti delle classi

Al personale ATA

Ai genitori

 

 

 <<Dunque signor Perlasca: perché lo fece? “Perché non potevo sopportare la vista di persone marchiate come degli animali. Perché non potevo sopportare di veder uccidere dei bambini. Credo che sia stato questo, non credo di esser stato un eroe. Alla fin dei conti io ho avuto un'occasione e l'ho usata. Da noi c'è un proverbio che dice: l'occasione fa l'uomo ladro. Ebbene di me ha fatto un'altra cosa. Improvvisamente mi sono ritrovato ad essere un diplomatico, con tante persone che dipendevano da me. Che cosa avrei dovuto, fare secondo lei? >> Enrico Deaglio, La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca. Feltrinelli, Milano,1993

  Cari studenti/esse , Gentili docenti e personale scolastico

 Si celebra domenica 27 gennaio la Giornata della Memoria, nell’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz il 27 gennaio 1945, simbolo dello sterminio degli Ebrei e di altre minoranze etniche e sociali durante la seconda guerra mondiale.

Le parole di Giorgio Perlasca, che tra la fine del 1944 e l’inizio del 1945 salvò a Budapest numerose migliaia di ebrei dalla deportazione e da una sicura uccisione e che per questo il 23 settembre 1989 fu insignito da Israele del riconoscimento di Giusto tra le Nazioni, ci aiutano a capire e a vivere questa giornata. “Che cosa avrei dovuto fare?” Frase semplice di fronte alla banalità del male! Di fronte all’ingiustizia non possiamo passare oltre senza impegnarci, senza prendere posizione e responsabilità!!

Come cittadini italiani ed europei è importante conservare la memoria di questo tragico ed oscuro periodo della nostra storia, per rafforzare il nostro impegno per il rispetto di ogni persona. Lo dobbiamo esigere prima di tutto da noi stessi e per noi stessi, in nome di quanti hanno perso la vita ingiustamente.

La memoria del male inferto e subito ingiustamente non può non portare le nostre menti a tutte quelle situazioni odierne in cui uomini, donne, bambini/e patiscono dolori, sofferenze, perfino la morte stessa, nei conflitti, nelle oppressioni razziali o nell’indifferenza di chi volge il suo sguardo altrove

In questa Giornata vogliamo che la Memoria diventi anche Ringraziamento per quanti non a parole, ma coi fatti si impegnano ogni giorno a salvare vite umane, a vincere le parole di violenza con azioni di solidarietà e di pace, dovunque ce ne sia bisogno, per terra e per mare.

Invito docenti e studenti a trovare nelle prossime settimane occasioni di riflessione all’interno delle attività scolastiche, perché la Memoria non ceda all’Indifferenza.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Enrico Ghion

 

229_Giornata_della_memoria_2019 (2).pdf